Belfiore e il suo spazio sacro
Belfiore è un piccolo insediamento sorto lungo il Menotre -in antico Guesia -un affluente del Topino, a sei chilometri da Foligno.
Lo si raggiunge percorrendo quel tralto iniziale della Flaminia che in età moderna prese il nome di via lauretana, in quanto era la strada frequentata dai pellegrini diretti al celebre santuario mariano di Loreto. Il paese ha tutte le caratteristiche di una villa di transito che si è sviluppata in età moderna, ma la sua storia comincia molti secoli prima e le sue vicende sono legate a doppio filo sia alla strada -già diverticolo della via Flaminia diretta a Plestina, per questo detta via plestina; quindi, in età medievale, via montana; agli inizi dell'età moderna, via lauretana; infine, con il cambiamento degli itinerari, strada di Belfiore -sia al Menotre, un piccolo fiume dalla portata modesta, ma costante, la forza delle cui acque fu sfruttata sin dal Medioevo. E tra i primi ad utilizzare la forza idraulica del fiume Menotre furono i monaci di Sassovivo i quali lungo il corso di questo fiume, da Scopoli fin verso la fine della valle costruirono gualchiere per panni e per carta. Agli inizi dell'età modetna, nell'ultimo tratto del Menotre, da Pale a Belfiore, era un susseguirsi di opifici: <<cartiere di carta numero dodici, di cui otto nel castello di Pale, tre nella villa di Belfiore, uno a Carpineto, con una ramiera, cioè luogo di far rame. La qual carta si fa di tutte le sorti ed è molto stimata e si manda del continuo per servizio dei principi e ogni qualità di persone in Roma e per tutta ltalia.